Nello scorso mese di marzo è stata pubblicata la Direttiva UE 2024/825 che ha in parte modificato le Direttive nr. 2005/29/CE e 2011/83/UE che regolavano la materia delle pratiche commerciali sleali e della tutela dei diritti dei consumatori, già recepite nel nostro ordinamento nell’ambito del Codice del Consumo.
La Direttiva in commento che dovrà essere recepita entro il 2026, si pone l’obiettivo di vietare e, se del caso, sanzionare la comunicazione pubblicitaria ingannevole, basata sulla qualificazione dei prodotti come «durabili» o «riparabili» oppure ancora «riciclabili» senza che di tali caratteristiche sia fornita prova che la Direttiva individua in certificazioni rilasciate da enti accreditati.
La Direttiva, inoltre, vieta l’uso di espressioni come «rispettoso dell’ambiente», «ecocompatibile», «verde» sempre che tali caratteristiche non siano provate da idonee certificazioni.
Pur se il termine di recepimento, come più sopra si accennava, è il 2026, a nostro parere già da oggi occorre porre attenzione al problema, perché non vi è dubbio che le Autorità preposte interpreteranno le norme del Codice del Consumo che già vietano le pratiche commerciali sleali, alla luce della Direttiva in commento.
Lo Studio resta a disposizione per ogni chiarimento che fosse necessario.
Cordiali saluti.
(Dott.ssa Emma Vannelli) (Avv. Giampiero Pino)